22/06/2018
Cisl ed Fnp lanciano l’allarme insieme ai Comitati provinciali
L'hanno chiamato “Nuovo modello di presidio territoriale ad operatività differenziata”. Sottotitolo: “Proposta per una evoluzione del ruolo dell'Agenzia e del modello di distribuzione dei servizi e delle attività produttive”. In termini più spiccioli è il progetto della Direzione Generale I.N.P.S per riorganizzare la rete di agenzie, e sta creando più di un patema d'animo nel Paese. Il timore per le conseguenze della sua applicazione sul territorio è giustificato, basti pensare che l'adozione tout court dei criteri stabiliti comporterebbe la chiusura di una gran parte delle sedi esistenti. L'obiettivo ufficiale è “migliorare la qualità e l'efficienza del servizio, contemperando i processi di accentramento di talune attività produttive con il valore della prossimità fisica al cittadino-utente”. E' stata pubblicata ufficialmente il 16/5/2018 la determina del presidente dell'INPS, Boeri, contenente il regolamento di attuazione del decentramento territoriale. In esso sono confermate le indicazioni per la creazione e/o il mantenimento delle agenzie.
I Parametri
Per mantenere la presenza di un'agenzia devono essere presenti almeno 2 parametri sui tre seguenti:
- La popolazione residente (servita dall'agenzia) deve essere superiore ai 60000 abitanti.
- Il personale assegnato deve essere superiore alle 10 unità lavorative.
- Il tasso di ipercopertura deve essere inferiore al 60% (cioe' il rapporto percentuale tra la popolazione residente nel bacino di utenza che raggiunge dal proprio comune più di una struttura INPS nella provincia, con mezzi propri, in un tempo pari o inferiore a 30 minuti e il totale della popolazione residente nel medesimo bacino).
Il caso Sardegna
L'allarme è molto alto in particolare in Sardegna. In base ai nuovi parametri infatti potrebbero essere 11 su 19 gli uffici destinati a sprangare i battenti. Sono quindi a rischio, le agenzie di Alghero, Tempio, Ozieri, Carbonia, Assemini, Senorbi', Macomer, Siniscola, Lanusei, Sorgono e Ghilarza. I comitati provinciali e quello regionale si sono già espressi in senso contrario a tale determina ed hanno già sentito il parere dei Sindaci e dell'ANCI. Piero Agus, Segretario FNP CISL SARDEGNA, si esprime molto duramente “in merito noi sosteniamo che si tratta di criteri troppo rigidi e inapplicabili in una realtà come la Sardegna e le nostre province. E' necessario, quindi, fare fronte comune con le Istituzioni per evitare che tali provvedimenti siano attuati. Chiediamo che il Ministero riconosca la specificità della Sardegna: qui è un grande centro anche quello da 15-20mila abitanti e le distanze sono notevoli e significative fra un centro e l'altro. Tutto ciò per garantire un servizio efficiente alle migliaia di cittadini che, quotidianamente, si rivolgono all'Istituto”.